Su "La Repubblica" Napoli del 5 giugno è uscito un articolo sul progetto VOCE, realizzato nell’ambito del laboratorio Artècambiamento, finanziato dall’Università L’Orientale all’interno delle sue attività di Public Engagement, e realizzato in collaborazione con la Dedalus cooperativa sociale di Napoli e il Centro Interculturale Officine Gomitoli, con il patrocinio del Centro interuniversitario di ricerca Dis-4Change.
Responsabili del laboratorio sono le prof.sse Ersilia Francesca e Valeria Saggiomo che si sono avvalse della collaborazione del visual artist Remi Picò, coinvolgendo giovani partecipanti che, attraverso l’ascolto attivo e le interviste, documentano le percezioni della crisi ecologica nel loro contesto locale.
Il progetto VOCE è un dispositivo di attivazione sociale che invita le persone a riflettere sul rapporto tra essere umano e natura attraverso partecipazione collettiva e ascolto di frammenti sonori. Un telefono che squilla nello spazio pubblico coinvolge passanti in brevi interviste o li invita ad ascoltare conversazioni spontanee sulla crisi climatica, raccolte durante installazioni precedenti. Questo strumento funge sia da elemento di disturbo quotidiano sia da barometro emotivo, registrando le reazioni delle persone di fronte all’emergenza climatica. L’installazione si evolve nel tempo, creando un paesaggio sonoro in continua trasformazione, ricco di testimonianze radicate nel territorio e nelle diverse reazioni individuali e collettive.
L’Università L’Orientale è lieta di aver finanziato il progetto VOCE, un’iniziativa innovativa di attivazione sociale che invita le persone a riflettere sul rapporto tra essere umano e natura attraverso la partecipazione collettiva e l’ascolto di frammenti sonori. Grazie al suo sostegno, il progetto ha potuto sviluppare installazioni che coinvolgono passanti nello spazio pubblico, trasformando il paesaggio sonoro e raccogliendo testimonianze e diverse reazioni alla crisi climatica.
