Nel campo degli studi arabo-islamici, il nostro paese occupa da sempre una posizione di prima grandezza.
Tra le istituzioni che contribuiscono a illuminare un campo di studi affascinante quanto nodale nella decodificazione della cultura – nel senso più ampio del termine – araba, l’Orientale di Napoli ha sempre occupato una posizione di rilievo.
Non è dunque un caso se il n. 100 della series minor degli annali dell’Orientale, diretti da Francesco Sferra, sia dedicato alla figura di una studiosa come Anna Pagnini, scomparsa nel 2004 a soli quarant’anni.
Il volume curato da Stefania Bertonati, Mirella Cassarino e Roberto Tottoli, raccoglie diciannove contributi di ampio respiro che spaziano dalla poesia e letteratura (Pagani, Bertonati, Bettini) alla religione (Branca), alla linguistica (La Spisa) alla “storia della trasmissione” (Tottoli) e alla storia contemporanea (Pizzi), sino a tematiche di ambito etnologico (Faldini) tematiche che erano state percorse da Anna Pagnini nella sua pur breve carriera di studiosa.
Nella prefazione dei colleghi e amici Bertonati, Cassarino e Tottoli, si ripercorre la traiettoria scientifica e culturale di Anna Pagnini, ricordando come, prima di ricevere l’incarico di insegnamento presso l’Università di Genova, sia stata ricercatrice di Lingua e Letteratura araba all’Orientale dal 1995 al 2001.
Studiosa dai molteplici interessi, ben rappresentati nei contributi presenti nel volume, Anna Pagnini seppe coniugare l’interesse e l’attività di ricercatrice con una spiccata attenzione alla didattica, con particolare attenzione all’insegnamento della lingua araba, come ricorda il contributo di Barbara Airò.
Il volume riflette una giornata di studi organizzata nel 2019.
Studiosa dotata di uno spessore umano non comune, il volume rende omaggio alla prematura scomparsa di una studiosa che avrebbe contributo al prestigio degli studi arabistici con le sue profonde e molteplici competenze e la sua, mai troppo rimpianta, generosa e positiva personalità.