Addio a Nullo Minissi, Professore emerito di Filologia slava e Lingue ugro-finniche

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Nullo Minissi

Nullo Minissi

(Viterbo, 8 agosto 1921 - Viterbo, 27 gennaio 2024)

Laureato in Filologia slava nel 1948, nel 1958 è divenuto professore ordinario di Filologia slava all’Orientale, e ha optato nel 1968 per lo stato di professore a tempo pieno, interrompendo la precedente parallela attività pubblicistica.

In congedo dal 1998, è stato nominato Professore emerito di Filologia slava e Lingue ugro-finniche su designazione unanime della Facoltà di lettere e filosofia dell’Orientale, dove è stato per un triennio (1978-1981) Rettore, e a lungo direttore dell'Istituto/Dipartimento di Studi sull'Europa Orientale. Nel 1969 ha fatto parte del Comitato costitutivo dell’Association internationale des études du Sud-Est Européen, voluto dall’UNESCO, e nel 1970 della Kommission für Sprachfragen der Europaischen Einigung, che nel 1971 ha fondato l’Institut für Linguistische Probleme der Europaischen Integration di Amburgo.

È stato membro di numerose accademie scientifiche, e particolarmente dal 1963 dell'Accademia Kalevalaseura di Helsinki, dal 1980 dell'Accademia delle Scienze e delle Arti della Repubblica di Macedonia, e dal 1999 dell'Accademia Polacca delle Arti e delle Scienze di Cracovia. Dottore honoris causa dell’Università di Sofia nel 1981, dell’Università della Slesia nel 1993, dell’Università di Skopje nel 1998. Oltre ad aver firmato numerosi articoli in periodici e miscellanee, è stato autore di varie pubblicazioni monografiche di filologia, tra cui la serie di fascicoli Eurasiatica (Napoli, dal 1970); Per un’interpretazione funzionale del “Kalevala” (Napoli, Bibliopolis, 1986); E l’uomo scelse la parola (Roma, Herder editrice e libreria, 1996), e anche di carattere tecnico-linguistico, come il Dizionario di fonologia (con W. Belardi, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 1962), The phonetics of Macedonian (con N. Kitanovski e U. Cinque, Napoli, Bibliopolis, 1982) La scrittura fonetica. Guida per intendere e applicare i sistemi di trascrizione (Roma, La nuova Italia scientifica, 1990).

Tra il 1947 e il 1950 ha collaborato con riviste di cultura generale come Realtà politica, Lo stato moderno, Civiltà moderna, Il bollettino dell'emigrazione (a cura di Riccardo Bauer), Belfagor (la sua rivista preferita). Nel 1950, convinto che gli ideali della Resistenza fossero andati perduti, “andò in esilio” (secondo la sua stessa definizione) nel campo della linguistica e della filologia, continuando a intervenire particolarmente sui temi connessi alla convergenza europea e alla politica universitaria (si veda ad es. Il tirocinio di Mariastella, Belfagor, Vol. 64, No. 2 [31 marzo 2009], pp. 221-225, e Il Rettore di Lovanio. Lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in Belfagor, Vol. 66, No. 2 [31 marzo 2011], pp. ii-iii). In tempi più recenti, non cessando il suo impegno civile e la sua passione politica, è stato co-fondatore e direttore scientifico della Fondazione Mediterraneo (Napoli), organizzando numerosi incontri scientifici con Predrag Matvejević e altri intellettuali est-europei.

Last update: 08 February 2024