VOCE: LA TERRA PARLA
VOCE è un dispositivo di attivazione sociale che intreccia partecipazione collettiva e riflessione sul rapporto tra essere umano e natura. Un telefono squilla nello spazio pubblico e coinvolge i passanti in brevi interviste, oppure li invita ad ascoltare frammenti sonori tratti da conversazioni spontanee sulla crisi climatica, raccolte durante precedenti installazioni, tutte ispirate dalla domanda centrale: “Se la Terra potesse parlare, cosa direbbe?”. Il telefono si configura così come un elemento di disturbo nella quotidianità e, al tempo stesso, come un barometro emotivo che registra le reazioni delle persone comuni di fronte all’emergenza climatica. L’installazione cresce nel tempo come un archivio vivo, componendo un paesaggio sonoro in continua evoluzione, fatto di testimonianze specifiche e radicate nel territorio, che restituiscono la complessità delle reazioni individuali e collettive alla crisi ecologica.
Un laboratorio con giovani partecipanti ha costituito parte integrante del progetto: attraverso l’ascolto attivo e la registrazione, i partecipanti hanno condotto interviste e documentato la percezione della crisi ecologica nel proprio contesto.
Il progetto VOCE è stato ideato e realizzato da Remigio Picone, ricercatore scientifico e artista conosciuto come Remi Picó, organizzato dalle professoresse Ersilia Francesca e Valeria Saggiomo, finanziato dall’Università L’Orientale nel quadro delle attività di Public Engagement/Terza Missione 2024-2025 e patrocinato dal Centro Interuniversitario di Ricerca Dis-4Change: Studi sul Discorso Climatico e Ambientale.Il laboratorio, parte del progetto Artècambiamento, è stato realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale Dedalus di Napoli e il Centro Interculturale Officine Gomitoli, con il supporto della dottoressa Irene Saggiomo del quotidiano La Repubblica Napoli. Referenti del progetto per Dedalus: Ismahan Hassen, N’dah Moussan Yvonne, Chiara Pontecorvo, Fatima Ouazri, Alessia Acitom, Ruslan Tavano. Un ringraziamento speciale va ai partecipanti al laboratorio: Chiara Nethmi Perera Katunayakage, Vanderley Neves Fortes, Yasmin Samer Sayed Moustafa Khalifa, Sveva Festa, Riccardo Festa, Matteo Apicella, Stefano Attanasio. Si ringraziano inoltre Camilla Calandro, Paola Faoro, Daria Spina, Francesca Vaccaro, Pietro Fabiano per la loro partecipazione all’installazione e per il prezioso supporto nelle interviste sul campo e nella documentazione fotografica. La mostra fotografica è stata curata da Remi Picó, Camilla Calandro e Mariano Cinque, direttore tecnico de “Il Torcoliere” Officine Grafico Editorial UNIOR.
