Progetti Ricerca di Ateneo

Coordinatrice Pia Brancaccio

Componenti del gruppo di ricerca Margherita Serena Saccone, Domenico Agostini

Titolo DINAMO - Dinamiche interculturali in Asia meridionale e Oceano Indiano

Data inizio 01/12/2025

Data fine 01/12/2027

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Fondi PRA 2025 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: Il progetto è incentrato su uno studio del Konkan, zona costiera dell’India occidentale che si affaccia sull’Oceano Indiano, intesa come area di incontro di tradizioni culturali diverse. Si farà particolare riferimento alle scuole di pensiero e realtà socio-culturali legate al Buddhismo e allo Zoroastrismo che si sono sviluppate nella regione dal IX al XII secolo. L’esame delle evidenze archeologiche ed epigrafiche consentirà di radicare le questioni affrontate nei testi buddhisti e nelle fonti pahlavi all’interno dei contesti materiali in cui esse maturarono e di portare alla luce dimensioni finora trascurate della storia del Konkan, dell’India ‘medievale’ e del mondo iranico. La ricerca si articola in tre filoni: archeologico, filosofico, e storico-religioso ed epigrafico. 

In relazione al filone archeologico, l’attenzione si concentrerà su Kanheri, sito buddhista del Konkan in cui sono state rinvenute, oltre a iscrizioni in lingue indiane, un gruppo di iscrizioni in Pahlavi mai investigate. I resti archeologici verranno considerati non come semplice scenario di pratiche religiose buddhiste, ma come luogo di incontri multireligiosi e spazio generatore di innovazioni culturali nel contesto costiero dell’Oceano Indiano. 

Sul piano filosofico, si esamineranno due opere composte nel Konkan: lo Samantabhadrasādhana di Jñānapāda e la Sāramañjarī di Samantabhadra. Queste si configurano come unione di speculazione filosofica ed esegesi rituale e testi cardine per comprendere le interazioni tra Buddhismo Mahāyāna esoterico e non esoterico. Verranno studiate attraverso l’edizione, la traduzione e l’analisi di parti selezionate, per chiarire il loro contributo alla storia del pensiero indiano. 

Da un punto di vista epigrafico e storico-religioso, si procederà all’edizione di cinque iscrizioni pahlavi dell’XI secolo scoperte a Kanheri, con un’analisi attenta all’onomastica e al contesto di diffusione, interazione e acculturazione delle comunità zoroastriane, in particolare dei mercanti e delle cerchie di sacerdoti e maestri a contatto con le culture locali.

Coordinatore Carlo De Angelo

Componenti del gruppo di ricerca - 

Titolo SEMUSITA - La SEpoltura dei MUSulmani in ITAlia: teoria e prassi

Data inizio 01/12/2025

Data fine 01/12/2027

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Fondi PRA 2025 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: Il progetto si propone di realizzare il primo studio sulla sepoltura dei musulmani in Italia. L’idea di provvedervi è nata dalla constatazione dell’esiguo numero di spazi cimiteriali all’interno dei quali i musulmani che vivono in Italia possano essere seppelliti nel rispetto delle regole che discendono dalla loro religione. Tale realtà, nota alle comunità musulmane, è emersa in tutta la sua drammaticità durante gli anni del Covid-19, quando propria a causa della mancanza di tali reparti e dell’impossibilità, per gli stranieri, di rimpatriare le salme ‒ causata dal blocco della circolazione internazionale ‒, l’interramento dei deceduti musulmani è avvenuto con un notevole ritardo, lasciando le salme a giacere negli obitori o addirittura presso le abitazioni dove era avvenuto il decesso. Il caso ha avuto una notevole risonanza mediatica palesando così al grande pubblico tutti i problemi che in Italia i musulmani incontrano nel vedersi riconosciuta la possibilità di rispettare le regole islamiche relative alla loro sepoltura. 

La domanda di ricerca è: perché in Italia mancano spazi cimiteriali destinati ai musulmani, pur avendone essi diritto in virtù della libertà religiosa riconosciuta e garantita dalla Costituzione - art. 19? 

Per rispondere a questa domanda si provvederà a: 1. verificare la compatibilità fra le norme italiane e quelle religiose islamiche in materia di sepoltura; 2. mappare gli spazi cimiteriali islamici esistenti con sopralluoghi sul campo, tracciandone la storia e i protagonisti; 3. censire i casi di mancata assegnazione degli spazi cimiteriali ai musulmani e comprendere le ragioni; 4. analizzare le dinamiche relative al rimpatrio delle salme; 5. censire le onoranze funebri islamiche e analizzarne le attività. 

Se si eccettua la ricostruzione legislazione italiana in materia di sepoltura, tutti gli altri punti non sono stati mai oggetto di indagine.

Coordinatore Roberto Gaudioso

Componenti del gruppo di ricerca Flavia Aiello, Gian Claudio Batic, Martin Orwin 

Titolo Co.Be.L.A. – Codici del Bello nelle lingue africane: Linguistica e poetica in hausa, kerewe, somalo e swahili

Data inizio 01/12/2025

Data fine 01/12/2027

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Fondi PRA 2025 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: Co.Be.L.A. mira allo studio della nozione del bello (BELLO) in diverse tradizioni testuali artistiche di espressione hausa (Nigeria), kerewe (Tanzania), somalo (Somalia), e swahili (R.D. del Congo). Il BELLO è centrale nella produzione e fruizione letteraria e musicale – esso è ambizione e obiettivo dell’artista da una parte, e aspettativa e desiderio del lettore o dell’ascoltatore dall’altra –, tuttavia nel campo degli studi letterari, linguistici e filosofici delle lingue africane ben poca attenzione è stata prestata al modo in cui lingua e letteratura costruiscono il BELLO – descrivendolo, citandolo, richiamandolo, direttamente e (spesso) indirettamente. A partire dall’analisi di testi moderni e contemporanei, il progetto intende definire il BELLO come elemento e criterio culturale e artistico attraverso le sue realizzazioni letterarie e linguistiche, tanto dal punto di vista della produzione e percezione del testo, e dunque in una prospettiva interna ed emica, quanto da quello relativo alla codifica materiale (ad es., inventario lessico-fraseologico, metaforico-metonimico, ecc.), e dunque in una prospettiva oggettiva ed etica. I concetti evolvono, e a essere oggetto di continua rinegoziazione e rimodulazione è il modo in cui se ne parla ovvero le forme della loro codifica letteraria e linguistica; ma le realizzazioni dei concetti spesso coesistono, a volte sovrapponendosi parzialmente. I testi orali e scritti considerati ai fini dell’analisi coprono all’incirca gli ultimi 100 anni, periodo durante il quale le tradizioni testuali hanno reagito in modo diverso ai cambiamenti storici (colonizzazione/indipendenza), sociali (contesto rurale/urbano), mediatici (orale, scrittura/stampa, digitale) e linguistici (lingue locali e lingue nazionali), e attingono a generi (poesia scritta swahili congolese, hip-hop hausa, cantautorato moderno swahili, poesia somala, e canto kerewe) influenzati da diverse tradizioni culturali (animista, musulmana, cristiana, e laica).

 

Coordinatore Diego Maiorano

Componenti del gruppo di ricerca –

Titolo CRESCO – Crescita senza sviluppo? L benessere infantile come cartina tornasole del miracolo indiano

Data inizio 01/12/2025

Data fine 01/12/2027

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Fondi PRA 2025 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: Il progetto indaga il paradosso dello sviluppo indiano: perché a una crescita economica eccezionale non è corrisposto un adeguato miglioramento del benessere dei bambini? La ricerca analizza il periodo 1990-2024, concentrandosi su tre aree interconnesse: lavoro minorile, educazione e salute/nutrizione, con un’attenzione prioritaria alle disuguaglianze di genere. L’obiettivo è triplice: quantificare i cambiamenti, spiegare le cause dei progressi e analizzare criticamente i limiti di questo miglioramento, soprattutto in comparazione con altri paesi asiatici.

Adottando un’innovativa metodologia qualitativa multilivello, il progetto combina un’analisi “dall’alto” del processo di policy-making a Nuova Delhi, focalizzata su una serie di iniziative legislative, con una lettura “dal basso”. Quest’ultima esplora l’implementazione delle politiche in uno stato chiave (Andhra Pradesh) e rileva il cambiamento delle norme sociali attraverso focus group intergenerazionali con le comunità locali.

La ricerca mira a superare la frammentazione degli studi esistenti, collegando l’analisi delle politiche pubbliche con l’esperienza vissuta per spiegare le radici strutturali della disuguaglianza.

Coordinatrice Maria Rosaria Marchionibus

Componenti del gruppo di ricerca Rosanna Pirelli, Stefania Mainieri, Ilaria Incordino

Titolo sensE – Il senso del sacro: anatomia dei monasteri d’Egitto (IV-IX secolo)

Data inizio 01/12/2025

Data fine 01/12/2027

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Fondi PRA 2025 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: A partire dal caso studio di Manqabad e tramite il confronto con complessi simili (Bawit, Kellia, Saqqara, Antinopoli, Esna, Sohag) e con altri contesti monastici presenti nella sfera di influenza dell’impero bizantino, il progetto sensE mira a identificare le costanti, nate e sviluppate in Egitto tra IV e IX secolo, che concorrono a configurare il monastero come anatomia sacra capace di suscitare un’esperienza intensamente immersiva del sacro.

Coordinatore Antonio Pezzano

Componenti del gruppo di ricerca Flora Sapio

TitoloCHIDISA - Chinese Diaspora Entrepreneurs and Everyday South-South Relations in South Africa

Data inizio 01/12/2025

Data fine 01/12/2027

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Fondi PRA 2025 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: The project moves beyond state-centric analyses of China-Africa relations by foregrounding the Chinese diaspora in South Africa as a political and diplomatic actor. Current research has predominantly focused on high-level agreements, formal diplomatic practices, and state-led multilateral initiatives. This research will instead consider the informal, transnational, people-to-people dimensions of diplomacy by focusing on Chinese small business migrants in South Africa. This research will explore the ways in which the Chinese diaspora acts as an informal diplomatic actor through trade, business networks, and associative life in South Africa. The recent Chinese migrants, with their ability to move back and forth, are playing a part in integrating as well as giving more substance to the idea of a “Global South,” thereby contributing to the creation of the identity and culture of this space. At the same time, this hemispheric space is influencing and offering opportunities for Chinese migrants to develop new networks, meanings and ways of being Chinese. South Africa is deeply integrated into the Southern Hemisphere, which is also constantly being shaped and reshaped by the materiality of the continent. In this context, China, and the Chinese migrants, and their South Africa(ns) host country, are in fact historically connected and always mutually constitutive. Chinese migration to Africa has laid the micro-foundation for macro-economic trends connecting the two continents. Without the active agency of African social and political actors, however, these micro-foundations would have had no basis. 

The research aims to go beyond formal state-to-state relationships, as well as to challenge the oversimplified argument that the growing Chinese presence in Africa would represent some form of harmonious ‘South-South’ cooperation. A more balanced perspective of the relationship between Chinese migrants and Africans societies and economies should situate it within a larger historical context of engagements, as that between China and South Africa, using an interdisciplinary methodology that includes history, sociology, political economy, and an ethnographic research fieldwork.

Coordinatrice Anna Stecher

Componente del gruppo di ricerca Federico Brusadelli

TitoloWomen Dramatists in the People’s Republic of China: literature, performance and politics

Data inizio 01/12/2025

Data fine 01/12/2027

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Fondi PRA 2025 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: This project examines the contributions and roles of female playwrights in contemporary China (1949–present). Despite the active presence of many women, their work remains largely unacknowledged within China, virtually invisible in international scholarship, and absent from contemporary global theatre stages. To address this gap, the project combines multiple methodologies, consulting libraries and archives to uncover previously unstudied materials, and conducting interviews with playwrights and theatre practitioners. It includes voices from major cultural centers such as Beijing and Shanghai, as well as from more provincial regions. Alongside female authors of modern spoken drama (huaju), the project engages with women working in traditional Chinese opera and musical theatre.

A key outcome will be the creation of an open-access, English-language resource, including interviews, biographical profiles, play synopses, and annotated translations of selected works, with authors’ consent. This material will serve both scholars of Chinese studies and international theatre researchers.

The project will also contextualize the works historically and politically, analyzing the authors’ engagement with power and positioning them relative to the intellectual and cultural agendas of the Chinese Communist Party since 1949. This will illuminate the often-overlooked role of women intellectuals in negotiating spaces for resistance or alignment within hegemonic discourses, from the Maoist era to Xi Jinping’s presidency. 

Lastly, the project seeks to collaborate with theatre institutions in order to explore the translation and staging of Chinese plays in Europe.

Coordinatrice Lea Nocera

Componenti del gruppo di ricerca Luca Berardi, Riccardo Cucciolla

TitoloReDigiOr - Recovering and Digitalizing the UniOr cultural heritage and its entangled histories: the Bonelli Archive

Data inizio 13/12/2023

Data fine 31/12/2026

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Fondi PRA 2023 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: ReDigiOr è un progetto di ricerca che, a partire dalla sistematizzazione e dall’analisi del Fondo Bonelli, materiale d’archivio non catalogato e solo parzialmente indagato, intende gettare le basi per uno studio sulle origini della turcologia e, più in generale, dell’orientalistica italiana, nonché sulle sue connessioni con gli ambienti accademici e culturali europei e mediterranei. La ricerca si concentra sulla sistematizzazione e digitalizzazione del fondo personale di Luigi Bonelli, docente titolare della prima cattedra di turcologia istituita in Italia, assegnatagli nel 1892 dal nostro Ateneo – allora Regio Istituto Orientale – del quale fu anche Direttore tra il 1914 e il 1916. Il fondo contiene materiali molto diversificati, che vanno dai preparatori e dalle bozze dei suoi lavori di studio e ricerca alla corrispondenza con studiosi italiani e stranieri; dai documenti relativi alla sua attività presso L’Orientale fino alle testimonianze dei rapporti con altre istituzioni locali e nazionali e con cittadini ottomani presenti in Italia.

La varietà del fondo, che verrà considerato per la prima volta nella sua interezza, permette di delineare traiettorie di ricerca allo stesso tempo più specifiche e innovative. Se da un lato esso consente di tracciare un profilo più approfondito di Bonelli, dall’altro i documenti contribuiscono al recupero e all’arricchimento della storia dell’istituzione universitaria in un periodo di grande trasformazione, dalla fine dell’Ottocento alla fine degli anni Trenta del Novecento. Il recupero e la digitalizzazione del fondo potrebbero quindi inserirsi in modo coerente nel progetto più ampio di ridefinizione e valorizzazione dell’archivio d’Ateneo, al quale ReDigiOr potrà contribuire attraverso l’individuazione di nuovo materiale non conservato presso UniOr e la costruzione di reti virtuose con altre istituzioni, come la Biblioteca dell’Antonianum, dove il fondo è attualmente conservato.

Coordinatrice Sabina Pavone

Componenti del gruppo di ricerca Augusto Guarino, Guia Boni, Gianfrancesco Lusini 

TitoloJeMiNA – Jesuit Missions in Northern Abyssinia (1557-1632): A comprehensive approach

Data inizio 13/12/2023

Data fine 31/12/2026

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Fondi PRA 2023 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: L’arrivo in Etiopia dei sei missionari portoghesi guidati dal vescovo Andrés de Oviedo (1557) non solo costituisce uno spartiacque nella storia religiosa e nella vita culturale dell’Etiopia cristiana, ma di fatto segna l’ingresso del Paese africano nell’Età moderna. Gli effetti del serrato confronto tra il gruppo dirigente etiopico (il monarca, la corte, le aristocrazie locali e le gerarchie ecclesiastiche) e gli esponenti della Compagnia di Gesù furono profondi e duraturi sotto ogni possibile profilo, e interessarono i più svariati campi del sapere: dalle questioni linguistiche alla creatività letteraria, dal dibattito teologico alle pratiche liturgiche, dalla pittura sacra alle innovazioni architettoniche. La mediazione di questo manipolo di missionari europei favorì il reinserimento dell’Etiopia cristiana all’interno di un circuito economico e politico che includeva a nord il Mediterraneo orientale, dove aspro era il confronto tra gli stati cristiani e la Sublime Porta, e ad est l’Oceano e il sub-continente indiano, ravvivando un canale globale di comunicazioni avente nel Mar Rosso uno snodo cruciale. A una prima fase di ascesa del ruolo missionario (1557- 1603) seguì quella del momentaneo trionfo della propaganda cattolica (1603-1632), come effetto di un dibattito politico interno al gruppo dirigente etiopico, avente per sfondo un disegno di riforma istituzionale dello Stato cristiano, con il tentativo da parte di alcuni sovrani di ripristinare il ruolo centrale della Corona, sempre più eroso dall’emergere di forze politiche locali. Il progetto intende evidenziare come L’Orientale sia forse l’unico luogo accademico al mondo in cui tutte queste competenze sono disponibili simultaneamente e ciò giustifica la determinazione dei cinque studiosi che firmano questo progetto a costituire una squadra in cui le loro discipline specialistiche puntino al raggiungimento di risultati di sintesi. Essi pertengono sia alle materie di contesto etiopico (in primis filologia e archeologia), sia a discipline occidentalistiche come lusitanistica e ispanistica, perché nelle letterature iberiche rinveniamo traccia notevole dell’impatto che le missioni in Etiopia ebbero sulle rispettive culture letterarie. Infine, tutto il lavoro che ci si prefigge di compiere sarà coordinato da chi conosce bene i meccanismi generali della prassi missionaria, allo scopo di individuare anche nel caso etiopico sia le invarianze sia le specifiche declinazioni di un paradigma più generale.

Coordinatrice Valeria Varriano

Componenti del gruppo di ricerca 

TitoloSCC - Stream of Change in China

Data inizio 13/12/2023

Data fine 31/12/2026

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Fondi PRA 2023 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: 

Coordinatrice Rosanna Pirelli

Componenti del gruppo di ricerca Chiara Zazzaro, Dora D’Auria, Angela Bosco, Massimiliano Nuzzolo

Titolo COSSAE - Costruire lo spazio sacro nell’antico Egitto. Costruzione, percezione, uso e riappropriazione dello spazio sacro nel suo contesto archeologico, paesaggistico e socioculturale. Il caso studio dei templi solari della V dinastia egiziana

Data inizio 30/09/2022

Data fine 30/09/2025

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Fondi PRA 2022 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: Il progetto COSSAE intende studiare la costruzione, l’uso e la trasformazione dello spazio sacro nell’antico Egitto attraverso il caso dei templi solari della V dinastia, con particolare attenzione al santuario di Niuserra ad Abu Ghurab. Questo complesso, tra i più antichi e meglio conservati dedicati al culto del dio Sole, offre un contesto archeologico unico, grazie alle numerose stratificazioni che testimoniano secoli di modifiche e riusi. Il progetto mira a migliorare le ricostruzioni architettoniche del complesso, approfondendo la conoscenza delle tecniche costruttive e chiarendo le fasi di utilizzo dell’area sacra. Una scoperta rilevante è l’individuazione, sotto il tempio attuale, di un edificio più antico in mattoni crudi, forse uno dei Templi Solari citati dalle fonti ma ancora non identificati. Contestualmente si intende avviare una nuova indagine del Tempio a Valle, tentando di riportare alla luce elementi strutturali e decorativi utili alla ricostruzione dell’assetto originario e definire le fasi di frequentazione successiva, dal Primo Periodo Intermedio fino all’età romana.

Coordinatore Riccardo Palmisciano

Componenti del gruppo di ricerca Gian Claudio Batic, Anna Maria Di Tolla, Gilda Ferrandino, Gianfrancesco Lusini, Paolo Milizia, Martin Orwin, Giancarlo Schirru , Antonia Soriente

Titolo TRASAP: La trasmissione dei saperi fra oralità e scrittura: una ricerca comparata in contesto afro-mediterraneo

Data inizio 2021

Data fine 26/10/2024

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Fondi PRA 2021 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: Il dibattito sulla trasmissione dei saperi implica un ripensamento critico della storia della comunicazione umana, a partire dalla consapevolezza che la sua forma orale è stata e resta la norma, e che la scrittura è una tecnologia introdotta in poche comunità e per usi specifici. Alcuni punti di riferimento si sono imposti, così riassumibili. 

1. La trasmissione di aspetti delle arti verbali si basa su capacità cognitive e su forme di espressione culturale. Le competenze linguistiche, culturali e musicali sono centrali. Una questione di notevole significato è l’integrazione di oralità e scrittura e la loro interazione, in particolare nelle espressioni delle forme linguistiche e letterarie. 

2. Anche l’archeologia contribuisce in maniera fondamentale. Lo studio di alcune categorie di manufatti, della loro distribuzione all’interno dello spazio pubblico e privato, nonché l’analisi sistemica del paesaggio antropizzato consentono di indagare alcuni aspetti fondamentali della comunicazione verbale e non verbale di epoca antica. 

3. La documentazione scritta reca le tracce dell’inestricabile rapporto con le forme orali di comunicazione. Le letterature orali convivono con l’uso della scrittura, anche a fini letterari, creando un rapporto che implica un costante interscambio di elementi. 

Su queste basi, l’oralità può essere studiata diacronicamente, al fine di ricostruire alcune tappe della storia della comunicazione umana, e il ruolo della memoria orale. Si vuole indagare la perpetuazione di nozioni tecniche essenziali, la condivisione di una creatività artistica, visuale, poetica e la trasmissione di un sistema di valori culturali essenziali per la coesione sociale. Il gruppo di lavoro punta a individuare un nuovo paradigma per la comprensione dei processi cognitivi ed espressivi resi possibili dalla trasmissione orale del sapere e a documentare i passaggi cruciali in cui oralità e scrittura si sono intrecciate nei contesti mediterranei e africani.

Coordinatore Ignazio Tantillo

Componenti del gruppo di ricerca Matteo D’Acunto, Luigi Gallo, Marco Giglio, Fabrizio Pesando

TitoloGRIText - Greek and Roman Inscriptions in Context

Data inizio 27/10/2021

Data fine 26.10.2024

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Fondi PRA 2021 (fondi nazionali)

Descrizione del progetto: Il progetto si propone di indagare alcuni aspetti collegati alla produzione epigrafica nelle città del mediterraneo antico attraverso l’inquadramento delle testimonianze iscritte nel loro contesto, non solo storico, ma soprattutto archeologico e topografico. Con un approccio interdisciplinare e la sinergia tra competenze diverse (storiche, epigrafiche archeologiche, topografiche), ci si propone di prendere in esame il materiale epigrafico di cinque siti, cinque case -studies (Gortina, Cuma, Chersoneso Taurica, Cupra e Pompei). Le iscrizioni rinvenute in questi siti (nella loro totalità o selezionando alcune categorie significative) saranno considerate in primo luogo come fonti materiali, nel loro duplice valore di documenti-monumenti. Si presterà particolare attenzione agli aspetti formali dei supporti, al loro eventuale reimpiego in età antica, alla loro collocazione all’interno del paesaggio urbano nel corso della sua evoluzione. Il progetto prevede l’impiego di tecnologie digitali per l’acquisizione di dati, la localizzazione, e la ricostruzione dei materiali (anche grazie alla tecnologia del 3D). 

Gli obiettivi del progetto sono essenzialmente due: ricostruire quanto più precisamente possibile il paesaggio epigrafico dei singoli contesti nella sua diacronia (conoscenze che possono rivelarsi uno strumento utile ai fini della tutela e la fruizione dei siti archeologici); valorizzare il confronto tra i risultati delle ricerche nei cinque case-studies per trarne delle indicazioni sulla storia, lo sviluppo e soprattutto l’integrazione delle scritture esposte nel paesaggio monumentale e nelle società antiche. 

Nonostante la varietà dei terreni di indagine, si vuole sottolineare la sostanziale unità e coerenza del progetto, nei propositi, nelle metodologie e negli obiettivi.