Sdvig/Shift. Transnational Russian Studies

"SDVIG/SHIFT" è un periodico annuale pubblicato dal Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università di Napoli “L’Orientale”, fondato dalla compianta Michela Venditti.
La rivista intende colmare una lacuna nella slavistica italiana, l’assenza di una rivista dedicata alla letteratura e cultura russa e russofona, soprattutto in un momento storico, politico e culturale complesso come quello attuale. Oggi gli studi sulla letteratura e cultura russa (e russofona) hanno bisogno di liberarsi dall’identificazione con uno stato aggressore, è perciò fondamentale preservare una tradizione che ha sempre svolto un ruolo cruciale nello sviluppo artistico, estetico e teorico globale.

Il titolo della rivista rimanda al termine di origine futurista, e poi dei formalisti, “sdvig”, slittamento. Nella definizione di A. Hansen-Löve si tratta della “incommensurabilità universale, della contraddizione posta nella costruzione del mondo, che non solo ‘viene rappresentata’ in modo passivo nell’opera d’arte, ma che organizza in modo dinamico l’opera stessa”. Lo slittamento assume diverse connotazioni a seconda della direzione di indagine: lo slittamento semantico, che deriva dallo straniamento, nel testo letterario e poetico è alla base della creazione del senso; dal punto di vista diacronico lo slittamento segna il mutamento del paradigma interpretativo e creativo.

Rigore metodologico e filologico, coniugato con un approccio di tipo semiotico, che include anche le nuove direzioni delle Digital Humanities, caratterizzano la rivista e il gruppo internazionale di studiosi, che è stato invitato a fondarla. La gamma di tematiche che si intende esplorare riguarda la cultura russa (e russofona) in ambito transnazionale, nel suo nesso con le altre culture del mondo, il loro pluralismo e la loro varietà intrinseca, le questioni di world literature, i metodi esatti nello studio della letteratura, l’eredità del formalismo e dello strutturalismo, le relazioni tra la letteratura e le altre discipline artistiche, solo per citarne alcune.

I testi vengono sottoposti a un processo di doppia valutazione esterna da parte di pari, secondo il metodo “doppio cieco”, volto ad assicurare un reciproco anonimato (double-blind peer review).