In linea con la vocazione interlinguistica e interculturale dell’Ateneo, il Dipartimento di Studi Letterari Linguistici e Comparati si caratterizza per una solida e lunga tradizione di ricerca sulle lingue, le letterature e le arti performative dell’Europa occidentale e dell’Europa orientale e delle Americhe, declinata secondo un ampio ventaglio di specifici orientamenti metodologici: la critica letteraria e la storia delle letterature (in chiave sia areale sia comparata); la traduzione letteraria e specialistica; le discipline linguistiche e filologiche, le arti visive e performative, gli studi culturali, postcoloniali e di genere, le digital humanities.
Al Dipartimento fa capo il Dottorato in Studi Letterari, Linguistici e Comparati che offre un percorso di alta formazione negli ambiti disciplinari e impianti metodologici già citati, vantando anche un numero significativo di programmi di ricerca a carattere innovativo e industriale.
Grazie alla sua ricchezza multi-disciplinare e alle sue specificità areali, il Dipartimento sostiene una produzione scientifica altamente qualificata (con sei riviste di fascia A e un crescente numero di collane interdisciplinari); promuove la progettualità a reti di ricerca nazionale e internazionale (progetti PON-AIM) e il dialogo interdisciplinare anche attraverso l’intensa attività dei suoi Centri di ricerca. Il Dipartimento è fortemente impegnato nella formazione di giovani studiosi e favorisce la mobilità internazionale contando su un numero rilevante di accordi di collaborazione con Università europee, nord- e sud-americane e asiatiche e avendo di recente avviato una programmazione di visiting researcher. A testimonianza dell’ampiezza dei propri interessi scientifici e dell’aggiornamento continuo dei propri strumenti, il Dipartimento ospita anche un nodo locale del Laboratorio Nazionale di Intelligenza artificiale e sistemi Intelligenti del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica).
Il Dipartimento dedica a programmi di ricerca di interesse strategico la riflessione critica sui nodi della contemporaneità e mira a tutelare e valorizzare la propria diversità linguistica e culturale e il patrimonio creativo, relazionale e traduttivo che essa rappresenta, come elemento cruciale per costruire e ripensare percorsi di integrazione, di appartenenza, di educazione e formazione civile, secondo le linee del Piano Nazionale della Ricerca e dei programmi di ricerca Horizon Europe 2021-2027 dell’Unione Europea.
Parole chiave: interazione, transizione, inclusione, humanities.
Abstract
In linea di stretta continuità con la ricerca su Inclusione e creatività: il ruolo della creatività linguistica, letteraria, teatrale nei processi di integrazione sociale (dicembre 2018 - novembre 2021), il Dipartimento di Studi linguistici, letterari e comparati ha deciso di dedicare il secondo progetto strategico di ricerca alla riflessione inter- e multi-disciplinare sul ruolo delle humanities nella congiuntura critica del presente.
A partire dall’etimo greco krinein (distinguere, valutare), che accomuna il termine ‘crisi’ e ‘critica’, il Dipartimento intende mettere a disposizione, in costante raccordo con le istituzioni pubbliche e della società civile, la sua estesa e articolata piattaforma scientifica di SSD appartenenti all’Area 10 per consolidare e promuovere la sua visione identitaria fortemente plurale e interculturale e la sua capacità aggregativa valorizzando la diversità linguistica e culturale e il patrimonio creativo e relazionale che essa rappresenta, attraverso il dialogo serrato tra le sue specificità disciplinari in una vasta area geografica e lo sviluppo di approcci metodologici aggiornati e integrati capaci di rispondere alla complessità elusiva delle molteplici trasformazioni tuttora in corso in cui sembra ritornare ossessivamente la narrazione e spettacolarizzazione della crisi.
Un ambito rilevante può essere rappresentato dalla sfida della transizione digitale e dal potenziamento delle digital humanities, ma sul tema può essere impegnata l’intera comunità scientifica del Dipartimento per ripensare le linee strategiche di valorizzazione e difesa del proprio capitale culturale e per consolidare e affinare un modello aperto, reticolare e inclusivo di sapere grazie alle interazioni proficue dei suoi tagli metodologici (gli studi letterari in chiave tanto areale quanto comparata, gli studi linguistici, filologici e quelli relativi alle discipline dello spettacolo e del management) e alla solidità del suo impianto multilinguistico che si alimenta della ricchezza della diversità.
Entro tali coordinate critiche il progetto mira a promuovere soprattutto la formazione e il dialogo interdisciplinare dei giovani studiosi; a coinvolgere in modo più organico la progettualità dei Centri di elaborazione culturale; a favorire la mobilità nazionale e internazionale dei docenti, ricercatori e giovani studiosi soprattutto dopo il lungo periodo di arresto dovuto all’emergenza pandemica; a sostenere la produzione di contributi scientifici di elevata qualificazione.
Stato dell’arte del Dipartimento
In linea con la spiccata vocazione interlinguistica e interculturale dell’Ateneo, il Dipartimento si caratterizza per una consolidata tradizione pluridisciplinare di ricerca sulle lingue, letterature e arti performative dell’Europa occidentale e orientale e delle Americhe.
Sul piano dei tagli metodologici, il Dipartimento abbraccia e intreccia i seguenti indirizzi: la critica e la storia delle letterature, in chiave tanto areale quanto comparata, le discipline linguistiche, gli studi filologici, gli studi sulle arti visive e performative.
Tale fisionomia individua il Dipartimento come un luogo particolarmente idoneo a promuovere la conoscenza delle diverse culture e il dialogo tra esse, valorizzando sia l’intreccio e la collaborazione fra le sue varie componenti, sia una sempre più intensa partecipazione di studiose e studiosi del Dipartimento alla ricerca scientifica nazionale e internazionale. In uno scenario globale sempre più complesso, il Dipartimento si propone di tutelare e valorizzare la diversità linguistica e culturale e il patrimonio creativo e relazionale che essa rappresenta, come elemento cruciale per costruire e/o ripensare percorsi di integrazione, di appartenenza, di educazione e formazione civile secondo le linee del Piano Nazionale della Ricerca e dei programmi di ricerca Horizon Europe 2021-2027 dell’Unione Europea, che privilegiano come aree d’intervento nell’ambito della cultura umanistica la valorizzazione della democrazia, la promozione dell’uguaglianza di genere e della ricchezza e diversità delle culture, la salvaguardia del patrimonio culturale e lo studio delle trasformazioni economiche e sociali.
Il progetto si pone in linea di continuità con il progetto di ricerca strategico dedicato a Inclusione e creatività: il ruolo della creatività linguistica, letteraria, teatrale nei processi di integrazione sociale (2019-2021), come esigenza di consolidare e affinare il dialogo interculturale e interdisciplinare tra le diverse aree umanistiche rappresentate nel Dipartimento e promuovere la riflessione sulla missione di tale sapere in un tempo di crisi permanente.
Obiettivi del progetto
Obiettivo precipuo del progetto è promuovere la riflessione inter- e multi-disciplinare da parte di tutta la comunità scientifica del Dipartimento sul ruolo delle humanities nella congiuntura critica del presente.
In uno scenario globale sempre più complesso, il Dipartimento si propone di tutelare e valorizzare la diversità linguistica e culturale e il patrimonio che essa rappresenta come area strategica di investimento, non solo come elemento cruciale per costruire e/o ripensare percorsi di integrazione e di appartenenza, ma anche come educazione continua a un sapere critico, aperto e inclusivo, che possa fornire strumenti aggiornati al fine di raccogliere la sfida delle radicali trasformazioni in atto e promuovere modelli di cittadinanza attiva.
Sul piano dei rapporti con il territorio e dell’innovazione didattica il progetto rappresenta un’occasione di coinvolgimento di tutta la comunità scientifica del Dipartimento a modulare percorsi multidisciplinari di maggiore interazione tra didattica, ricerca e terza missione.
La visione strategica del Dipartimento e la politica della qualità perseguita mirano a valorizzare e a difendere la vocazione dialogica e aperta del suo sapere umanistico.
Entro tali coordinate critiche il progetto mira a
- promuovere soprattutto la formazione e il dialogo interdisciplinare dei giovani studiosi;
- a coinvolgere in modo più organico la progettualità dei Centri di elaborazione culturale;
- a favorire la mobilità nazionale e internazionale dei docenti, ricercatori e giovani studiosi soprattutto dopo il lungo periodo di arresto dovuto all’emergenza pandemica;
- a sostenere la produzione di contributi scientifici di elevata qualificazione.
In linea con la mappatura tracciata nell’ambito della Ricerca di interesse strategico su “Inclusione e creatività, si potranno utilmente aggiornare le linee strategiche di aggregazione multidisciplinare a partire dai seguenti snodi critici:
Tradizione, traduzione, canone;
Narrazione, rimediazione, computazione;
Transiti, transizioni, transazioni;
Relazione, ricezione, rigenerazione;
Emozione, cognizione, educazione.
Il Dipartimento ha approvato unanime nell’adunanza del 21.11.2018 il programma di ricerca di interesse strategico,Inclusione e creatività: il ruolo della creatività linguistica, letteraria, teatrale nei processi di integrazione sociale che coinvolge tutti i settori scientifico-disciplinari del Dipartimento sul terreno comune della creatività nelle sue maggiori declinazioni espressive e sovra-areali come elemento cruciale per costruire e/o ripensare percorsi di integrazione, di appartenenza, di educazione e formazione civile secondo le linee di ricerca dell’Unione Europea.
Il Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati intende mettere a disposizione, in costante raccordo con le istituzioni pubbliche e della società civile, la sua competenza unica nelle lingue e nelle culture dell’intero continente europeo e di quello americano. Come sottolineato nel piano di sviluppo strategico della ricerca 2019-2021, questo programma riveste un forte valore identitario oltre che aggregativo perché mira a consolidare e promuovere la visione identitaria del Dipartimento valorizzando la ricchezza e l’interazione di tutte le sue specifiche competenze in area euro-americana sul terreno comune della creatività quale nucleo fecondo di integrazione sociale, di innovazione economica e di consapevolezza critica.
Il programma di ricerca coinvolge le tre declinazioni sovra-areali del DSLLC (quella linguistico-filologica, quella letteraria e quella teatrale) ed è in linea con l’area strategica Turismo, patrimonio culturale e industria della creatività del PNR 2015-2020 e con il programma Horizon 2020 - Work Programme 2018-2020 Europe in a changing world – Inclusive, innovative and reflective societies.
Sul piano dei rapporti con il territorio e dell’innovazione didattica rappresenta un’occasione di coinvolgimento di tutta la comunità scientifica del Dipartimento a modulare percorsi multidisciplinari di maggiore integrazione progettuale tra didattica, ricerca e terza missione.
La visione strategica del Dipartimento e la politica della qualità perseguita mirano a valorizzare e difesa del suo sapere umanistico e come capacità progettuale di inclusione e integrazione.
Per favorire le aggregazioni interdisciplinari e multidisciplinari il programma di ricerca è stato declinato nelle seguenti azioni:
1. Mappatura delle linee di aggregazione multidisciplinare a partire dalle ricerche ? già in corso o in programma da parte dei singoli docenti o gruppi di ricerca ? riconducibili ai temi della ricerca
2. Convegno internazionale Senza Barriere: Inclusione e Creatività (15 al 17 gennaio 2020)
3. Progetto ArchaeoTerm in partnership con Terminology Without Borders un programma promosso dalla Terminology Coordination Unit (TermCoord) - European Parliament’s Directorate-General for Translation (DG TRAD)
4. Seminario interdisciplinare su Creatività e inclusione sociale a cura del prof. Augusto Guarino: il ciclo seminariale di sette incontri intende offrire agli studenti una presentazione di alcune delle esperienze di integrazione sociale attraverso delle pratiche creative, così come vengono studiate presso l’Orientale (nell’ambito del cinema albanese, del Teatro, della Lingua italiana, dell’Impresa artigianale, della lingua inglese, della letteratura infantile, della musica).